“Fortuna è costeggiare orti e giardini – estesi labirinti – colori distinti di distinte stagioni”
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Stefania – nel suo prato-giardino si nasconde tra gli occhietti della madonna e le stelline del biancospino, ne raccoglie il profumo per rallegrare la cima del suo albero più alto.
Maria Angela – vapori di tisane olezzanti e misteriose, mix di cuore colorato d’alfabeto.
Cinzia – tocca a uno a uno i chicchi di grano nella spiga, conserva per il freddo il fruscio dell’oro e scrive.
Carmen – sicura gioia la “quiete dopo la tempesta”, cerca aiuole certificate, panieri da colmare e regalare.
Lisetta – Fa bene ogni tanto fare cose un po’ giocose, mandaci il perimetro del tuo giardino.
Grazia – carducciana e costante sbroglia sotto l’albero malinconie antiche, ma lei sorprende spazio e tempo perchè lei è quercia.
Giuseppina – ammira piccoli rari fiori protetti su pareti scoscese, in basso un orto conserva per l’alba colori saputi, sapori scontati.
Benedetta – astrologie accattivanti oltre soffitti viola, irrora con la tenacia del glicine tutte le sfumature dell’arcobaleno.
Antonella – fiori e frutti colorati come parole e pronti da presentare, ecco… domani lo dirà al guardiano dell’orto
Mara – “se potessi avere mille…. ” cose da fare al giorno le farebbe tutte, tra l’una e l’altra però la sorprendono i profumi di erbe e di anime.
Maria – un giardino con dentro il mare, nulla può essere verde nulla può essere azzurro, compiacente sorride la chioma del mandorlo.
Pierpaolo- fertile come l’infanzia scandaglia l’orto in cerca di semi da custodire e cullare.
Rita – ci divertiamo, se puoi c’è sempre tra noi un tuo mazzolino ben conservato.
Ornella – guscio protetto come un cocco ma quando un colpetto la percuote, si arrende e regala nutriente succo.
Silvana – stende al sole frutti e fiori per trasformarli in cammei, gocce di realtà a piccole dosi.
Angela – un recinto protegge l’orto ben custodito e sulla rete si arrampicano convolvoli e capelvenere. Il cancello è solo accostato si può entrare.
Flavia – sospesa sulla cima ondeggiante degli steli, s’aggrappa al vento per non cadere ma prima o poi spremerà il prato e irrorerà pagine e pagine di succhi verdi.
Simona – ecco, per tutto quel che sai, per tutto quel che fai, so che questo o quel mercoledì tornerai.
Cristina – basta strappare una manciata d’erba per dare respiro ai semi, basta un gesto e tu lo fai.
Alessandro – su carri astrali o bighe vittoriose attraversa mondi paralleli, avvolto in vocabolari sconvolge ritmi e stagioni.